Categoria: Comunicati

27- Lug2021
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CRESCONO LE OPPORTUNITÀ DI LAVORO OFFERTE DALLE MPI, IN RECUPERO CONSUMI ED EXPORT – FOTOGRAFIA IN CHIARO SCURO E RESTA ANCORA DIFFICILE IL FARE IMPRESA IN SICILIA

Crescono le opportunità di lavoro offerte dalle piccole imprese, si riduce la contrazione dei ricavi, aumenta la mobilità delle persone negli esercizi commerciali e l’export delle Mpi segna un +1,1% nei primi tre mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. È un fotografia in chiaro scuro quella scattata dall’Osservatorio economico regionale di Confartigianato Sicilia, in occasione della presentazione dello studio annuale “Imprese artigiane: protagoniste della ripartenza dell’economia della Sicilia”. Resta ancora difficile infatti, il “fare impresa”: in Sicilia si registra una riduzione costante della spesa per gli investimenti della Pubblica amministrazione, inferiore di oltre un terzo rispetto alla media nazionale. Ciò comporta infrastrutture con standard cinque volte peggiori della media italiana, come ad esempio nel campo idrico, o ancora scarsa digitalizzazione della Pubblica amministrazione con una bassa quota di Comuni (12,3% vs 25,1% Italia) che permettono di eseguire intere procedure on line. Oltre il 60% dei Comuni paga le fatture alle imprese oltre i 60 giorni (limite 30 giorni). Seppur in fase di ripresa, non mancano nubi all’orizzonte: continua l’aumento del prezzo delle materie prime a giugno 2021, che coinvolgono oltre 16 mila MPI nei settori sotto stress, recrudescenza dei contagi e un’ampia quota di imprese in difficoltà nel cogliere trend di recupero.

Il lavoro è stato presentato nella sede di Confartigianato Sicilia, alla presenza del vice presidente della Regione, Gaetano Armao. A fare gli onori di casa, questa mattina, il presidente e il segretario di Confartigianato Sicilia, Giuseppe Pezzati ed Andrea Di Vincenzo e i vice presidenti regionali Daniele La Porta, Peter Barreca e Carmen Cicero. Non poteva mancare il vice presidente nazionale di Confartigianato, Filippo Ribisi. Presenti, anche in webinar, imprese siciliane e i vertici delle associazioni territoriali.

Durante la mattinata è emerso anche come il PNRR apre tante opportunità per il territorio e per il sistema impresa, ma se si guarda capacità di spesa POR 14-20, non è difficile allarmarsi e occorre assolutamente non replicare ciò che si è fatto in passato. È indispensabile monitorare la spesa e blindare queste somme per il Sud.

“Il decreto semplificazioni stabilisce che il 40 per cento delle risorse europee del PNRR dovrà essere destinato al Mezzogiorno – ha detto Pezzati – ma il recupero competitivo che il PNRR vuole perseguire, non può realizzarsi senza il coinvolgimento delle PMI. L’associazione è pronta ad accompagnare sul cammino di ripresa ed aiutare ad essere parte attiva nella ricostruzione post Covid del nostro territorio. È quindi necessario declinare le misure del Piano in bandi e progetti accessibili e su misura, appalti a km 0, meccanismi di incentivazione, come il superbonus 110 %”.

Dallo studio annuale emerge anche l’aumento della quota di entrate difficili da trovare, si passa dal 21% del luglio 2019 al 23% del luglio di quest’anno. Le figure più difficili da reperire sono farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita; specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche;
dirigenti e direttori
tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale; tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione.

“Uno dei problemi che impedisce la vera ripartenza oggi – ha sottolineato Ribisi –, è quello legato alla mancanza di manodopera specializzata. Sembra strano, ma in una regione dove la disoccupazione raggiunge dei livelli impressionanti, dove i dati sono falsati dall’alta quota di giovani che lasciano la Sicilia, le nostre imprese non trovano manodopera specializzata. E questo perché il sistema della formazione in Sicilia è fallito. È servito solo al clientelismo e non ha prodotto lavoratori. La Sicilia in passato aveva una delle leggi più d’avanguardia sull’apprendistato. Molte delle nostre imprese di oggi, sono frutto di quella legge. Ripristiniamola, con il meccanismo semplice di allora”.

“La nostra presenza oggi a Confartigianato Sicilia è per noi molto importante perché segna la vicinanza che il governo Musumeci intende ribadire nei confronti del sistema delle imprese e di Confartigianato che rappresenta migliaia e migliaia di artigiani che lavorano in tutto il territorio – ha detto il vice presidente della Regione, Gaetano Armao –. Il sistema ha tenuto rispetto al dramma economico che abbiamo subito e adesso bisogna spingerlo al massimo perché la ripresa sia esplicata nel più breve tempo possibile. Confartigianato oggi ha una piattaforma di idee e di proposte che certamente accogliamo come stimolo e suggerimento. È questo il modo buono che può far crescere l’economia siciliana: un’interlocuzione diretta tra le istituzione della politica e le istituzioni dell’economia. Siamo qui per raccogliere tutte le loro idee, farle nostre e insieme procedere, attraverso strumenti normativi come quelli che stiamo già mettendo in atto nel mio assessorato, per il sostegno alle imprese. Dare ossigeno finanziario alle imprese  oggi è una essenziale misura”.

LA FOTOGRAFIA DELL’OSSERVATORIO

OPPORTUNITÀ DI LAVORO OFFERTE DALLE PICCOLE IMPRESE ESTATE 2021. Rimbalzo produttivo porta le Mpi a creare nuove opportunità lavorative sul territorio: +32,4% entrate previste a luglio/settembre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. Le altre classi dimensionali (medie e grandi imprese) mostrano invece trend di decrescita.

TREND RICAVI IMPRESE. In Sicilia l’imponibile IVA rilevato da fatturazione elettronica, nel 2020 rispetto al 2019, si contrae del 4,7%. Calo inferiore rispetto alla media nazionale (-11,1%). Al I quadrimestre 2021 si osservano segnali di recupero con l’imponibile IVA, rilevato tramite la fatturazione elettronica, in crescita del +26,9% rispetto allo stesso periodo 2020, superiore al +17,7% medio nazionale e variazione tendenziale più elevata rilevata a tra le regioni italiane.

EXPORT PRODOTTI DI MPI. La pandemia e i suoi effetti negativi si sono riverberati anche su mercato estero. In Sicilia, nel 2020, l’export dei comparti manifatturieri a maggiore concentrazione di micro e piccola impresa – food, moda, legno e mobili, prodotti in metallo, gioielleria e occhialeria – cala dell’11,1% rispetto 2019. Nel 2021, invece, dinamica positiva nel primo trimestre rispetto allo stesso trimestre del 2019. Si registra +1,1% trainato dalla crescita della domanda estera di prodotti alimentari (+8,6).

IL PARADOSSO DELLE ENTRATE DIFFICILI DA REPERIRE. La quota di entrate ritenute difficili da reperire dalle MPI dell’Isola è più elevata non solo per professioni legate alla gestione della pandemia, ma anche per figure tecniche, specialistiche ed operai specializzati. Sul territorio siciliano nel 2020 la quota di entrate difficili da reperire per le MPI si attesta al 24,9%, sopra di 5,3 punti alla quota del 19,6% dello scorso anno (2019).

La quota di entrate difficili da reperire si attesta su livelli significativi (maggiori o uguali alla media 24,9%) anche nella ricerca di profili dotati di competenze digitali e green, fondamentali per affrontare il mercato odierno.

Per le MPI del territorio le entrate di figure dotate di competenze digitali di base indicate come difficili da reperire sono il 29,1%, quelle con capacità di utilizzare linguaggi o metodi matematici e informatici indicate come difficili da reperire sono il 27,7%, mentre quelle con capacità di gestione e applicazione di tecnologie 4.0 difficili da reperire sono il 29,9%.

Sul fronte green/sostenibilità ambientale – altro pilastro della futura ripartenza insieme al digitale – le entrate di personale con competenze ritenute difficili da reperire sono il 25,3% del totale entrate previste con green skill di tutti i livelli e il 25,5% di quelle con green skill elevate.

CREDITO E GARANZIE. A marzo 2021 i prestiti alle imprese segnano in Sicilia, come a livello nazionale, un aumento. I prestiti alle piccole imprese registrano una crescita del +13,0% superiore a quella del trimestre precedente (+11,4%) e migliore di quella rilevata a marzo 2020 (- 1,0%); mentre per il totale delle imprese si rileva un +8,6%, dinamica sopra a quella del trimestre precedente del +7,3% (dicembre 2020) e migliore di quella di un anno fa (-1,2%).

Esaminando i dati relativi alla garanzia sui finanziamenti delle imprese si osserva che le domande arrivate a metà giugno 2021 (20-06-2021) e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ in Sicilia sono 137.083, di cui 81.661 per operazioni fino a 30 mila euro (59,6%) e 55.422 per operazioni sopra i 30 mila euro.

Gli importi finanziati ammontano complessivamente a 7.448 milioni di euro, quelli erogati per operazioni fino a 30 mila euro ammontano a 1.543 milioni (20,7%) e quelli erogati per operazioni superiori a 30 mila euro ammontano a 5.905 milioni.

Questa dinamica sottende un sostegno alla finanza d’impresa, sostituendo finanziamenti ai normali flussi di cassa generati dai ricavi, aumenta gli oneri finanziari e riduce naturalmente la capacità delle imprese di generare valore aggiunto.

GREEN. Sono il 69,4% le micro piccole realtà del territorio che hanno svolto una o più azioni finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività, valore superiore alla media nazionale del 66,3%.

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19- Mag2021
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INCENTIVI PER NUOVE IMPRESE DI GIOVANI E DONNE: DA OGGI LE DOMANDE DI FINANZIAMENTO

Si chiama “Nuove imprese a tasso zero” e ha l’obiettivo di sostenere, su tutto il territorio nazionale, la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.A seguito delle disposizioni previste dal dl. n. 34/2019 e della l. n. 160/2019,  è stata definita la nuova disciplina attuativa.A chi si rivolgeAlle micro e piccole imprese costituite da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e la  cui compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni ovvero da donne.Possono accedere anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa purché facciano pervenire la documentazione necessaria a comprovarne l’avvenuta costituzione entro i termini indicati nella comunicazione di ammissione alle agevolazioni.Cosa finanziaLe iniziative, realizzabili su tutto il territorio nazionale,  nei seguenti settori:• produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli;• fornitura di servizi alle imprese e alle persone ivi compresi quelli afferenti all’innovazione sociale;• commercio di beni e servizi;• turismo ivi incluse le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché’ le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.Il limite massimo previsto è:– per le imprese costituite da non più di 36 mesi €1.500.000; nell’ambito del predetto massimale può rientrare, altresì, un importo a copertura delle esigenze di capitale circolante (da giustificare nel piano di impresa e utilizzabile ai fini del pagamento di materie prime, servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa e go. dimento di beni di terzi), nel limite del 20% delle spese di investimento.– Per le imprese costituite da più di 36 mesi e da non più di 60 mesi, €. 3.000.000.I programmi dovranno essere realizzati entro ventiquattro mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.Da oggi, 19 maggio, le domande per richiedere finanziamenti agevolati a tasso zero.Termini e modalità di presentazione delle istanzeLe domande potranno essere presentate da oggi 19 maggio 2021 attraverso la piattaforma disponibile sul sito di INVITALIA.AgevolazioniFinanziamento agevolato, a tasso zero, della durata massima di dieci anni, e  contributo a fondo perduto, per un importo complessivamente non superiore al 90% della spesa ammissibile.Per le imprese costituite da non più di 36 mesi, il contributo a fondo perduto è riconosciuto, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, in misura pari al 20% delle spese relative a macchinari, impianti ed attrezzature, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, brevetti e licenze d’uso.Per le imprese costituite da non più di 60 mesi, il contributo a fondo perduto è riconosciuto, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, in misura pari al 15% delle spese relative a macchinari, impianti ed attrezzature, programmi informatici, brevetti, licenze e marchi.In caso di esaurimento delle risorse finanziarie destinate al contributo a fondo perduto, le agevolazioni sono concesse nella sola forma di finanziamento agevolato.Al fine di fornire un ulteriore sostegno alle imprese di più recente costituzione la misura prevede inoltre l’offerta di servizi di tutoraggio.Informazioni presso lo sportello del Credito di Confartigianato Sicilia, scrivendo una mail a sportellodelcredito.imprese@confartigianatosicilia.com

28- Gen2021
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La Confartigianato Trapani in collaborazione con la DBWAY, organizza un webinar gratuito rivolto alle imprese

La Confartigianato Trapani in collaborazione con la DBWAY, organizza un webinar gratuito rivolto alle imprese, allo scopo di approfondire i pro e i contro dell’affiliazione ai marketplace.💻Amazon, eBay, JustEat, Globo e altri marketplace.
Quali strategie adottare?
L’obiettivo del Webinar è sia fornire una panoramica generale sui 
diversi marketplace presenti sul mercato, sia definire i fattori che 
influenzano il successo o meno di un’impresa che decide di investire online.
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📆Venerdì 19 Febbraio 2021 ore 15:00 -** evento gratuito**.
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14- Ott2020
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Panificazione in Sicilia, le organizzazioni all’assessore Turano: “Serve una riforma organica”

“Stupiti ed indignati, ma non più sorpresi. Turano ha ormai perso la bussola e naviga a vista”. Cna, Confartigianato,  Casartigiani, Claai e Confesercenti prendono posizione contro l’ennesimo, incomprensibile, atteggiamento dell’Assessore regionale alle Attività Produttive rispetto a scelte che riguardano il destino del mondo economico siciliano. Adesso le cinque Organizzazioni datoriali, in una lettera inviata anche al Presidente della Regione, Nello Musumeci, e al Presidente della competente Commissione Legislativa dell’Ars, manifesta forte  delusione e contrarietà sulle linea tenuta da Turano in merito alla vicenda legata alla panificazione.

“Esprimiamo tutta la nostra delusione e contrarietà   – affermano Tindaro Germanelli, Andrea Di Vincenzo, Maurizio Pucceri, Orazio Platania e Michele Sorbello – in merito all’emanazione del recente decreto Assessoriale, rispetto al quale apprendiamo, basiti, che Turano abbia concertato, solo con alcuni autoreferenziali rappresentanti del settore, pseudo soluzioni che interessano l’intera categoria dei panificatori siciliani. Tutto ciò, e non è la prima volta,  suona come una palese provocazione, in barba ai più elementari criteri di rappresentanza sindacale,  ledendo i diritti delle nostre Associazioni di categoria, firmatarie del contratto collettivo nazionale del lavoro, che rappresentano, legittimamente,  la stragrande maggioranza degli imprenditori siciliani. Sarebbe stato rispettoso, istituzionalmente corretto, utile e conducente che, l’Assessore avvertisse il bisogno di convocare l’intera platea dei rappresentanti della categoria che, certamente, non avrebbero fatto mancare il loro contributo propositivo in merito alle iniziative che aveva in mente di intraprendere”.

“Entrando poi nel merito del decreto – continuano -, riteniamo necessario evidenziare le criticità e le incongruenze rilevate. Le modifiche introdotte  creano ulteriore confusione e per certi versi sono palesemente contraddittorie con lo spirito dell’art. 2 del decreto 30/05/2018, n. 842.  Se da un lato, l’introduzione del comma 2 ter, parrebbe aver dato la possibilità ai Sindaci, per un arco temporale che va dal 16 giugno al 30 settembre, sentite le principali associazioni di categoria, di disporre il divieto domenicale di panificazione, dall’altro verso gli stessi Primi Cittadini dovrebbero contravvenire quanto precedentemente concertato e calendarizzato, su base annuale, in ottemperanza a quanto previsto dal comma 1 e dal comma 2 del suddetto art. 2.  Appare utile sottolineare che, malgrado il disposto dall’art. 2, commi 1 e 2, sia stato considerato dalle Associazioni e dagli operatori del settore, financo lesivo della libertà di impresa ed oggetto di numerose richieste di modifica, da Turano sempre disattese, la quasi totalità di essi ha adottato scelte in linea con quanto previsto dal comma 2, comunicando ai Sindaci territorialmente competenti, il giorno di riposo settimanale liberamente scelto con la conseguenza che i Sindaci hanno redatto il calendario annuale delle giornate di aperture e chiusure , tenendo conto di tali indicazioni, previa concertazione effettuata con i rappresentanti di categoria. Tale metodo è sicuramente il più rispettoso dei diritti dei cittadini consumatori e dei lavoratori del settore. I cittadini sono messi nelle condizioni, su base annuale, di conoscere preventivamente gli orari di apertura e chiusura dei panificatori ed i lavoratori del settore, ivi compresi gli imprenditori, di godere del giorno di riposo settimanale. E’ chiaro che la modifica dell’art. 2 del decreto 30/05/2018, n. 842, effettuata mediante l’introduzione del comma 2 ter, disposta dal decreto 20 luglio 2020, ha alimentato un clima di incertezza e smarrimento non solo per i panificatori ma anche per i Sindaci dei territori di competenza. Incertezza e confusione della categoria, a cui si aggiunge il nostro sgomento, alimentati anche da due articoli di stampa riportando una sorta di contenuto trionfalistico e nel contempo allarmistico.  Vogliamo, inoltre, cogliere l’occasione per ricordare a Turano che, nonostante siano trascorsi abbondantemente oltre due anni dalla data di pubblicazione del decreto assessoriale 842, ancora parti fondamentali dello stesso risultano ad oggi non applicabili e certamente a causa della sua inerzia, i cui effetti risultano i devastanti per il settore della panificazione siciliana con particolare riferimento a tutti quei giovani che, potendo avviare delle Start Up, si sono visti precludere tale opportunità perchè impossibilitati a dotarsi dei requisiti professionali necessari per esercitarla. Ed in alcuni casi, oltre al danno c’è la beffa, grazie al fatto che talune pseudo Associazioni organizzano fantomatici corsi abilitativi alla professione di panificatore. Malgrado qualsiasi umano sforzo, non comprendiamo come possa succedere tutto quanto rilevato nel silenzio più assordante.  Alla luce di quanto  esposto,  al fine di adottare non più procrastinabili provvedimenti che siano confacenti alle reali esigenze della categoria dei panificatori, ma anche per  concertare urgentemente la predisposizione dei programmi destinati allo svolgimento dei corsi di qualificazione e con la conseguente necessità di individuare  gli enti formativi  preposti ed autorizzati, chiediamo – concludono CNA, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti – un urgente incontro. In assenza di risposte avvieremo plateali ed incisive forme di protesta”.

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08- Ott2020
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Bonus Sicilia, il click day non si farà più

Bonus Sicilia, il click day non si farà più. Dopo il crash day la Regione fa marcia indietro. Un fallimento annunciato, anche alla luce delle criticità del Bonus Sicilia denunciate più volte nelle scorse settimane. Adesso è necessario non mettere più da parte le associazioni di categoria. Confartigianato è e resterà in prima linea ogni giorno per sollecitare un confronto indispensabile e imprescindibile per la tutela di artigiani e imprese. Le soluzioni prospettate oggi dal governo andavano sicuramente trovate prime. Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà. Di certo Confartigianato non lascerà soli i propri associati.

05- Ott2020
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BONUS SICILIA, LE ASSOCIAZIONI DEGLI ARTIGIANI: “FLOP ANNUNCIATO, LA REGIONE CI INCONTRI”

“Un flop annunciato, frutto di una condotta politico-istituzionale slegata dal territorio e dalla realtà”. CNA, Confartigianato, Casartigiani e Claai – puntano l’indice contro il Governo Musumeci, “reo – secondo i rappresentanti regionali delle quattro Organizzazioni datoriali – di non avere dato ascolto e riscontro alla richiesta di sospensione del bando, le cui criticità e anomalie sono state solennizzate oggi con il click day andato a vuoto”. Nello Battiato, Giuseppe Pezzati, Maurizio Pucceri e Orazio Platania chiedono al Presidente Musumeci e all’Assessore alle Attività Produttive, Mimmo Turano, di attivarsi con sollecitudine per correre ai ripari ed individuare soluzioni più adeguate e dignitose.

30- Set2020
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Ecobonus 110%, Confartigianato Trapani in campo a sostegno delle imprese

Una squadra di architetti, commercialisti e banche per risolvere dubbi ed incertezze sull’ecobonus 110%. Un tavolo tecnico regionale messo a disposizione dei committenti e di tutte le imprese e degli artigiani è stato presentato a Trapani al cineteatro Don Bosco per fornire risolvere dubbi ed incertezze.

Presente nel corso dell’incontro, organizzato da Confartigianato Imprese Trapani, Anaepa Sicilia ed Edilcassa Sicilia. E nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del Covid, il cine teatro ha accolto tantissime imprese e committenti in cerca di linee guide certe. Da un lato c’era chi ha la necessita di effettuare interventi di efficientamento energetico, dall’altro chi ha la possibilità e la volontà di svolgere i lavori ma ha l’esigenza indiscussa del supporto delle banche, e dall’altro lato ancora le banche, protagoniste indiscusse per far funzionare l’Ecobonus.

All’incontro hanno partecipato, oltre ai padroni di casa di Confartigianato Trapani, Emanuele Virzì (presidente) e Antonino Bertolino (segretario), tra gli altri, Matteo Pezzino (presidente Anaepa Sicilia), Iolanda Schifano (direttore di Edilcassa Sicilia), Salvatore Piscitello (coordinatore per la sicurezza di Confartigianato), Ugo Marini (Intesa San Paolo) e l’architetto Caterina Foderà

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Fonte: https://trapani.gds.it